Vi presentiamo il nuovo altare della chiesa di Gallarate: un'accozzaglia di teste mozzate. Abbiamo chiesto cosa ne pensa al critico d'arte Paolo Giansiracusa.
Quando l’ARTE non ha niente da dire, quando la Religione confonde il senso della liturgia, ecco il risultato: cumuli di “differenziata” di frattaglie marmoree sotto l’altare di una chiesa. E’ accaduto a Gallarate, dove ognuno ha fatto di tutto per esagerare, per scrivere fuori dalle righe, per installare la provocazione e il disgusto. Mi domando : se il fine è quello della meditazione , della preghiera, dell’incontro con la Parola, dell’accostamento alla mensa eucaristica, perché è stato creato questo mezzo totalmente fuorviante, distrattivo, inquietante, rumoroso per i sensi e per l’anima ? Il nostro è il tempo della semplicità , della sobrietà , della sintesi formale ed espressiva. Certi decorativismi didascalici sono stati completamente obliterati dal rigore imposto da un’età resa austera dalla crisi dei valori. Il fedele non va tormentato e confuso , ma sostenuto con discrezione, buon senso e fede. D’altra parte il capitolo 124 delle disposizioni conciliari in materia d’arte sacra così recita: “Nel promuovere e favorire una autentica arte sacra, gli ordinari procurino di ricercare piuttosto una nobile bellezza che una mera sontuosità. E ciò valga anche per le vesti e gli ornamenti sacri. I vescovi abbiano ogni cura di allontanare dalla casa di Dio e dagli altri luoghi sacri quelle opere d’arte, che sono contrarie alla fede, ai costumi e alla pietà cristiana; che offendono il genuino senso religioso, o perché depravate nelle forme, o perché insufficienti, mediocri o false nell’espressione artistica”. La fede e l’arte devono trovare un’intesa e ciò per la serenità del messaggio e per l’obiettivo primario che è quello di incontrare e comprendere la dimensione divina. Le teste della storia, dei dignitari romani come della Madonna vaticana di Michelangelo, vanno lasciate nel loro sentiero di conoscenza e bellezza. Diruparle in una discarica caotica davanti al fedele in preghiera è quanto di peggio l’arte e la religione possano fare.